FILM Porno soft - Erotici d'autore

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L'amante Inglese

🍿

L'amante Inglese è un film del 2009 (FRA) di genere Romance/Drammatico, diretto da Catherine Corsini, con Kristin Scott Thomas, Sergi López, Yvan Attal, Bernard Blancan, Aladin Reibel, Alexandre Vidal. Durata 100 minuti. Titolo originale: Partir.



Trama

Lasciata l'Inghilterra fin da giovane, Suzanne vive in una bella villa nel sud della Francia, con un marito molto conservatore e due figli ormai adolescenti. Stanca della routine quotidiana e annoiata da un matrimonio senza entusiasmi, trova il coraggio per incontrare segretamente Ivan, un operaio spagnolo rude e silenzioso che le sta ristrutturando lo studio. La donna si sente desiderata e viva come non le era mai accaduto e quella che doveva essere solo un'avventura si trasforma in una passione travolgente. Decisa a rinunciare a tutto per seguire la sua storia d'amore, inizia una lotta senza esclusione di colpi con il marito che li spingerà fino alle scelte più estreme.



Critica

8° lungometraggio della francese Corsini: sposata col medico Samuel Vidal e madre di 2 adolescenti, l'inglese Suzanne vive in una bella villa a Nîmes nel Languedoc. S'innamora, ricambiata, di Ivan, operaio catalano. Prova per la prima volta la forza del desiderio, scopre la sua vera identità, decide di rinunciare a tutti i vantaggi della prigione dorata in cui ha vissuto per 20 anni, ma il marito, che la considera una sua proprietà, usa tutti i mezzi, anche i più abietti, per impedirle di emanciparsi. Scritto con l'apporto di Gaëlle Macé, è un film femminista con una forte componente sociopolitica. Il titolo italiano mette l'accento su Suzanne di cui l'interprete rende con intensità la vulnerabile e malinconica energia, in coppia col catalano López che instilla finezza nella sua maschia fisicità. Distribuito con sottotitoli da Teodora nella plurilinguistica edizione originale. Funzionali, nella calda luce estiva di Nîmes e dintorni, la fotografia di Agnès Godard e le musiche di Georges Delerue e Antoine Duhamel rubate a 3 film di Truffaut. Rigorosa anche nei momenti di accesa sensualità, la regia della Corsini fa il resto. (Il Morandini ⭐⭐⭐⚡)




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 21.20 su Cielo TV. (canale 26 del digitale terrestre).



Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.
 

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Avere vent'anni

🍿

Avere vent'anni è un film del 1978 di genere Commedia/Drammatico, diretto da Fernando Di Leo, con Gloria Guida, Lilli Carati, Ray Lovelock, Vincenzo Crocitti, Giorgio Bracardi, Leopoldo Mastelloni. Durata 90 minuti.


Trama

Lilli Carati e Gloria Guida, star dell'erotismo anni '70, in un film di Fernando Di Leo: due ragazze, in cerca di liberta', finiscono in un brutto giro.

Sull'onda tardiva degli anni della contestazione e dell'emancipazione degli anni '70, Lia e Tina sono due belle giovani, libere ed emancipate, che s'incontrano su una spiaggia. Decidono di viaggiare in autostop fino a Roma, alla "comune" hippy gestita da il Nazariota, abitata da curiosi personaggi. Le ragazze decidono di trattenersi là e, per mantenersi, vendono enciclopedie porta a porta.

Durante una perquisizione della polizia, nella "comune" vengono rinvenute delle presunte droghe (messe da Riccetto che è, in realtà, loro informatore) e le due ragazze vengono rispedite ai paesi d'origine. Durante il ritorno, ancora in autostop, decidono di fermarsi in una trattoria isolata dove vengono molestate da un gruppo d'avventori.

Tina e Lia fuggono inoltrandosi nel bosco, dove vengono però raggiunte dal branco, aggredite, violentate e infine brutalmente uccise.



Produzione

l film fu girato nel 1978, ma la sceneggiatura risaliva a diversi anni prima. Di Leo aveva in mente di ritrarre le ragazze libere ed emancipate che si erano affermate nella società italiana dopo il Sessantotto


Il film ebbe molti problemi con la censura, soprattutto per il violentissimo finale, in cui le due ragazze vengono violentate e pestate a morte, e Lilli Carati finisce impalata con un ramo conficcato nella vagina. Il film fu subito ritirato dalle sale cinematografiche italiane, fu tagliato e ampiamente rimontato. Il finale fu sostituito con un lieto fine, che cambiava però completamente il senso del film, che venne distribuito malamente e non incassò molto.

Di Leo ha dichiarato: «Gloria Guida e Lilli Carati erano molto amate da un certo pubblico, e il fatto che io le abbia fatte ammazzare, stuprare in quella maniera feroce, non so... probabilmente quando il "romoletto" è andato al bar e la "romoletta" gli ha chiesto: "Com'è Avere vent'anni?", lui le ha risposto: "Nun ci annà". Mentre di solito se il film piace si dice: "Vattel'a vede". Aver fatto morire quelle due, a livello inconscio avrà influito a che un film destinato ai giovani, i giovani non siano andati a vederlo. Non è stato un insuccesso, perché i soldi li ha riportati a casa, ma non è stato quel successo che credevo, ho fatto male i conti...».


Il film, dopo pochi giorni dall'uscita avvenuta nell'ottobre 1978, venne ritirato dalle sale e ridistribuito ampiamente tagliato. Le scene eliminate furono l'incipit sulla spiaggia, le scene saffiche tra le due protagoniste e il violento finale. La versione tagliata uscì poi nell'estate 1979, ma non ebbe un gran successo; questa versione è uscita successivamente in VHS.

Anni dopo venne distribuita una versione rimontata e ridoppiata, ma il risultato stravolgeva il film. Nel 2004 è infine uscita in DVD la versione integrale voluta dal regista, con le sequenze saffiche e il finale originale.


Con due belle phiche, da vedere.




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 00.10 su Cielo TV. (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://altadefinizione.guru/film/avere-vent-anni-1978/

Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti sarà fatto)
 

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Shame

🍿

Shame è un film del 2011 (UK) di genere Drammatico, diretto da Steve McQueen, con Carey Mulligan, Michael Fassbender, James Badge Dale, Hannah Ware, Nicole Beharie, Alex Manette. Durata 105 minuti.


Trama

Brandon Sullivan lavora come dirigente in una società di New York e all'apparenza ha una vita perfetta: carriera, amici, un appartamento elegante e un ottimo successo con le donne. In realtà, tuttavia, nasconde una serie di comportamenti compulsivi e vive una vita di totale asservimento al sesso, che sfoga con incontri occasionali, prostitute e continue masturbazioni.

Una sera, mentre è a festeggiare con i colleghi la conclusione di un affare, il suo capo e amico David, sposato e con due figli ma spesso incline al tradimento, gli presenta tre ragazze; al termine della serata Brandon consuma un rapporto per strada con una di esse ma, tornato a casa, trova la porta aperta e sente della musica provenire dall'interno: inizialmente pensa si tratti di un ladro, ma giunto in bagno scopre che si tratta di sua sorella minore Sissy, venuta a trovarlo dopo aver litigato con il suo ragazzo. Sebbene riluttante, Brandon è costretto a ospitarla.

La sera successiva Brandon si reca insieme a David ad assistere allo spettacolo di Sissy, la cui interpretazione di New York, New York riesce a strappargli una lacrima sincera, evento straordinario per uno come lui abituato a lascivi rapporti senza affetto. In questa occasione Sissy ha modo di incontrare David, con cui fa sesso quella sera stessa: Brandon ne rimane scosso, cogliendo nel rapporto fra i due un'attrazione solo fisica che lo disturba, essendosi reso conto che ogni sua relazione è sempre stata basata solo su quello e che, soprattutto, sua sorella è l'unica persona a cui tiene realmente.

Brandon comincia quindi a riflettere sul suo disturbo, soprattutto quando David trova nel suo hard disk una quantità enorme di foto e video pornografici (dei quali viene data la colpa allo stagista di Brandon) definendoli disgustosi e quando la sorella lo scopre mentre si masturba per l'ennesima volta e trova uno dei siti pornografici che Brandon frequenta. Questi episodi risvegliano un primo desiderio di cambiamento, che raggiunge l'apice quando la sua collega Marianne gli propone di uscire insieme: la serata procede bene e il giorno dopo Brandon le propone di fare l'amore portandola in un hotel di sua conoscenza. L'intimità tra i due sembra procedere per il meglio ma all'improvviso l'uomo si blocca, essendo troppo nervoso all'idea di avere un rapporto con una persona a cui tiene, e Marianne, sebbene scossa, se ne va comprensiva. Brandon sfoga quindi la frustrazione finendo a letto con una prostituta.

Di ritorno a casa Brandon ha un violento diverbio con Sissy, che accusa di non riuscire ad assumersi le sue responsabilità e di essere solo un peso per lui, invitandola a trovarsi un altro posto nonostante lei manifesti chiaramente di avere bisogno del fratello maggiore, essendo fragile e insicura. Brandon, desideroso di rimanere da solo, esce a fare una passeggiata ma durante la notte il suo disturbo peggiora progressivamente: prova infatti a corteggiare una ragazza già impegnata rimediando un pugno dal fidanzato ed entra in un locale gay arrivando quasi ad avere un rapporto omosessuale. Brandon ripiega allora su una prostituta di sua conoscenza e finisce per avere un rapporto a tre, in una dipendenza ormai incontrollata che lo porta a ignorare le ripetute telefonate della sorella, nelle quali si capisce che i problemi dei due sono dovuti ad un passato difficile.

La mattina dopo, di ritorno a casa, la metropolitana ha un guasto dovuto ad un suicida e Brandon, temendo che la sorella possa aver fatto una pazzia, corre a casa non riuscendo a contattarla telefonicamente. Entrando, trova Sissy in una pozza di sangue e con una lama in mano: la ragazza ha tentato il suicidio tagliandosi le vene. In ospedale Brandon veglia su di lei, sentendosi colpevole; alla fine Sissy si risveglia e l'uomo, preda del rimorso, ha il suo primo crollo nervoso.

Brandon si ritrova quindi su un treno della metropolitana e incrocia a lungo lo sguardo di una ragazza sconosciuta che aveva già visto. Non è ancora riuscito a fuggire dalla propria vita ma il suo sguardo è ora diverso, meno malizioso e provato dalla sofferenza, e forse pronto ad un vero cambiamento.



Produzione

Brandon ha un problema di dipendenza dal sesso che gli impedisce di condurre una relazione sentimentale sana e lo imprigiona in una spirale di varie altre dipendenze. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 1 candidatura a Golden Globes, 2 candidature a BAFTA, ha vinto un premio ai European Film Awards, 2 candidature a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Shame ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 1,1 milioni di euro e 293 mila euro nel primo weekend.


Critica

Dopo Hunger è il 2° film del videoartista afro-britannico McQueen, attivo a Londra dagli anni '90. In entrambi il protagonista è il tedesco-irlandese Fassbender, Coppa Volpi a Venezia 2011 per l'interpretazione maschile. Ambientato in una New York livida e cupa, è il ritratto di Brandon, malato di sesso: si masturba in ufficio, si porta prostitute in casa, registra pornofilm. Inattesa, lo raggiunge la sorella Sissy, psichicamente dissestata come lui, alla ricerca disperata di uno human touch che non trova nemmeno nel fratello. In modi diversi, sono 2 autodistruttivi, come prigionieri di un misterioso destino. Scritto dal regista con Abi Morgan, è un dramma fin troppo programmatico nell'accumulo di situazioni sgradevoli e nello sperimentalismo formale, ma oscuro nelle cause remote del loro destino. (Il sospetto di un antico incesto risulta gratuito). La tensione narrativa è, comunque, innegabile e non mancano le sequenze memorabili: la corsa notturna sulla musica di Bach, l'esecuzione di "New York New York" cantata dalla Mulligan. (Il Morandini ⭐⭐⭐)



Un film drammatico, molto bello; da vedere.


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 23.10 su Cielo. (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://cineblog01.love/cb01-streaming/3711-shame-cb01.html

Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti sarà fatto)
 

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Erotic Family

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Erotic Family è un film del 1980 (ITA, SPA) di genere Erotico, diretto da Mario Siciliano, con Giorgio Ardisson, Berta Cabre', Antonio Campa, Alfonso De Real, Raquel Evans, Bernard Seray, Danila Trebbi. Musiche di Nico Fidenco. Durata 107 minuti.
Altri titoli: Las verdes vacaciones de una familia bien, La veuve infidèle.


Trama

A Carla, una ventenne siciliana, le viene imposto di sposare un baronetto del luogo. Nel momento del fatidico "si" ella fugge intenzionata a raggiungere un vecchio zio sulla Costa Brava. La famiglia dello zio non è certo delle più tranquille. Il di lui figlio è un ricco petroliere sempre pronto a spassarsela in continui viaggi, sua moglie non gli è da meno e i figli ormai ventenni sono due debosciati. In questo poco edificante quadro familiare arriva Carla, che, dopo aver ridicolizzato le tendenze di ognuno, decide di cercarsi un lavoro che le permetta di essere indipendente sia dalla grettezza della vita di provincia sia dai vizi dell'alta borghesia.




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 22.55 su Cine 34. (canale 34 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (SPA) = https://www.vporn.com/vintage/erotic-family/2649282/

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A Bigger Splash

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A Bigger Splash è un film del 2015 di genere Mistero/Thriller/Crime/Drammatico, diretto da Luca Guadagnino, con Tilda Swinton, Matthias Schoenaerts, Ralph Fiennes, Dakota Johnson, Aurore Clément, Corrado Guzzanti. Durata 126 minuti.


Trama

Marianne Lane è una leggenda del rock che dopo un'operazione alle corde vocali decide di trascorrere un periodo di vacanza sull'isola di Pantelleria con il fidanzato Paul, un giovane fotografo con un passato di alcolista e con un tentativo di suicidio alle spalle. Il loro soggiorno viene sconvolto dall'arrivo sull'isola di Harry, produttore discografico estroverso e amante dell'alcol, ex fidanzato di Marianne, accompagnato da sua figlia Penelope, di cui ignorava l'esistenza. Il carattere alquanto estroverso di Harry e il suo continuo attaccamento a Marianne mettono in difficoltà Paul; nel frattempo anche Penelope cerca di sedurre il giovane fotografo e Harry si avvicina sempre più a Marianne, che lo rifiuta e afferma di non voler lasciare il suo fidanzato.

Dopo che Paul e Penelope passano la giornata fuori, Marianne e Harry passano del tempo insieme facendo riaccendere per un attimo la passione tra i due; Marianne però non cede. I quattro cenano insieme, e Paul si accorge degli strani atteggiamenti di Marianne e Harry e nota un morso sulla spalla di lei, lasciato da Harry. Più tardi, mentre Harry, ubriaco, fa il bagno in piscina, nota che anche Paul è fuori e ha bevuto dopo molto tempo. Tra i due scoppia una discussione riguardante Marianne, e fanno a botte in piscina. Paul, preso dalla rabbia, annega Harry. Il giovane, preso dal panico e dal senso di colpa, prima cerca di salvare Harry, dopodiché lo lascia in piscina simulando un incidente. Ben presto però anche Marianne e Penelope si accorgono che non è stato un semplice incidente.


Promozione

La prima immagine di A Bigger Splash raffigurante Matthias Schoenaerts, Tilda Swinton, Dakota Johnson e Ralph Fiennes è stata diffusa il 27 luglio 2015. Nuove foto fatte sul set sono state pubblicate il 3 settembre 2015. La prima clip è stata diffusa il 5 settembre 2015


Distribuzione

Il film, dopo la presentazione in concorso alla 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, è stato presentato al London Film Festival a ottobre 2015. Il film è stato acquistato dalla Lucky Red ed è stato distribuito nelle sale italiane a partire dal 26 novembre 2015. Nelle sale statunitensi è uscito il 13 maggio 2016, distribuito da Fox Searchlight.


Riconoscimenti

  • 2015 - Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
    • Soundtrack Stars Award alla migliore colonna sonora
    • Premio The Most Innovative Budget
    • Candidatura al Leone d'oro
Critica

Marianne, grande star del rock negli anni '70 che ancora calca i palcoscenici con successo, è in convalescenza a Pantelleria, dopo aver subito un'operazione alle corde vocali, con il fotografo Paul, amico da anni, ora suo amante appassionato e tenero. Giunge inatteso il suo ex, Harry, che fu manager dei Rolling Stones e che si porta dietro una figlia (la cui esistenza ha appena scoperto), Pen, che dichiara di avere 22 anni, ma ne ha 17. La tensione tra i 4 è palpabile: Harry rivuole Marianne che ritiene di aver "regalato" a Paul a suo tempo; Pen vuole sedurre Paul: per ferire il padre o la cantante? Forse nessuno dei tradimenti si consuma, forse in parte, ma la rivalità tra maschi si scatena e Harry muore in una lotta in piscina. Fino a questo punto il film - remake, a modo suo, di La piscina di Deray (1968) - tiene: è affascinante, teso, intrigante, raffinato, pieno di sfaccettature psicologiche e di scene "forti", con splendide immagini (fotografia di Yorick Le Saux), un cast di prim'ordine. "Splash è il fragore indistinto dei sentimenti, le traiettorie affettive di Guadagnino sono pop e seguono regole imperscrutabili..." (M. Porro). Poi invece precipita nel baratro: i risvolti thriller non funzionano, il "discorso" sugli immigrati è fuori luogo, il personaggio di Guzzanti una macchietta insopportabile. Peccato. (Il Morandini ⭐⭐⭐)


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 23.20 su Iris. (canale 22 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://www.superguidatv.it/dettagl...cast-trama/MV14472-SIDccWx8zxi4USFtVmLujJvgA/

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yegor

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Erotic Family

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Erotic Family è un film del 1980 (ITA, SPA) di genere Erotico, diretto da Mario Siciliano, con Giorgio Ardisson, Berta Cabre', Antonio Campa, Alfonso De Real, Raquel Evans, Bernard Seray, Danila Trebbi. Musiche di Nico Fidenco. Durata 107 minuti.
Altri titoli: Las verdes vacaciones de una familia bien, La veuve infidèle.


Trama

A Carla, una ventenne siciliana, le viene imposto di sposare un baronetto del luogo. Nel momento del fatidico "si" ella fugge intenzionata a raggiungere un vecchio zio sulla Costa Brava. La famiglia dello zio non è certo delle più tranquille. Il di lui figlio è un ricco petroliere sempre pronto a spassarsela in continui viaggi, sua moglie non gli è da meno e i figli ormai ventenni sono due debosciati. In questo poco edificante quadro familiare arriva Carla, che, dopo aver ridicolizzato le tendenze di ognuno, decide di cercarsi un lavoro che le permetta di essere indipendente sia dalla grettezza della vita di provincia sia dai vizi dell'alta borghesia.




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 22.55 su Cine 34. (canale 34 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (SPA) = https://www.vporn.com/vintage/erotic-family/2649282/

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Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

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Se qualcuno avesse il file della versione italiana trasmessa da Cine34 gliene sarei grato!
 
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Parla con lei

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Parla con lei è un film del 2002 (SPA) scritto e diretto da Pedro Almodóvar, di genere drammatico, con Javier Camara, Dario Grandinetti, Leonor Watling, Rosario Flores, Geraldine Chaplin, Paz Vega, Caetano Veloso. Durata 112 min. Titolo originale Hable con ella




Trama


Durante uno spettacolo teatrale di Pina Bausch, in platea, seduti vicini per caso, si trovano Marco, uno scrittore argentino che si commuove durante l'esibizione e Benigno, un giovane infermiere fortemente colpito dalla sensibilità del suo vicino di posto. Nelle settimane successive Marco conosce Lydia, una famosa torera e se ne innamora.

Mesi dopo i due uomini si incontrano di nuovo a El Bosque, la clinica dove Benigno lavora, perché Lydia è caduta in coma per un grave incidente durante una corrida. Benigno, invece, si occupa di Alicia, una giovane studentessa di danza anch'essa in coma da anni. Fra i due uomini nasce un'intensa amicizia con molti contrasti.

Nel periodo del ricovero, Marco scopre che Lydia voleva lasciarlo la sera dell'incidente per tornare con il suo ex, il torero Niño de Valencia, e amareggiato decide di ricominciare a girare il mondo scrivendo guide turistiche; Lydia muore; Benigno viene licenziato per aver violentato Alicia, che in seguito alla gravidanza torna alla vita. Benigno, in carcere, rimane all'oscuro della rinascita della sua amata e sceglie il suicidio. Marco, ritornato in Spagna e spinto da Benigno, prende e continua una parte della vita dell'amico.


Camei

Il cameo più evidente del film è l'interpretazione di Caetano Veloso, cantante di Cucurrucucú paloma. La scena è stata girata nella villa di Pedro Almodóvar, con le comparse formate dagli amici del regista. Altro spazio alla musica, fuori dalla colonna sonora di Alberto Iglesias, lo dà a Antônio Carlos Jobim con Por Toda Minha Vida e al maestro Henry Purcell con l'Aria O Let Me Weep, For Ever Weep dall'opera The Fairy Queen.

Altri due camei che si rifanno al regista anticlericale e libertario sono quelli delle battute sui missionari che violentano le suore, forse inserito per ridurre la colpa di Benigno, e il breve monologo in cui Benigno spiega alla collega di aver detto al padre di Alicia, che svolge la professione di psichiatra, di avere tendenze omosessuali, mentendo, e rivendicando per ognuno il diritto alle scelte sui propri orientamenti sessuali e di mantenerli per sé o di manifestarli a propria scelta.

Interessante il minifilm muto in bianco e nero che descrive ad Alicia. L'uomo che assume un farmaco sperimentale della sua donna e che lo fa diventare sempre più piccolo, assume più chiavi di lettura nel finale in cui sceglie di entrare nella vagina della sua donna per non uscirne mai più. Una storia simile è presente nel libro di Charles Bukowski intitolato Storie di ordinaria follia.


Riconoscimenti

Premio oscar 2003 : miglior sceneggiatura originale a Pedro Almodovar

Golden globe 2003 : miglior film straniero



Critica

L'infermiere Benigno accudisce la ballerina Alicia, in coma da quattro anni. Il giornalista Marco accudisce la torera Lydia, sua compagna, in coma da alcuni mesi. Nove mesi dopo, Lydia è morta, mentre Benigno è in carcere con l'accusa di avere stuprato e messo incinta Alicia. "Niente è semplice nella vita" dice, alla fine, G. Chaplin, maestra di balletto. Nemmeno nell'amore. Passati i 50 anni, P. Almodóvar, autore di film "al femminile", fa un film dove gli uomini sono in prima fila e piangono, un film di finestre e di porte, ricco di simmetrie, metafore, simboli, rimandi che parla di tante cose: amore folle, morte, solitudine, incomunicabilità delle emozioni, potere ignorato della parola, silenzio del corpo, necrofilia (collegata al voyeurismo, dunque alla cinefilia), balletto (P. Bausch), musica (C. Veloso e la sua voce), corrida, cinema nel cinema ( Amante menguante , pornofilm surrealista), amicizia virile. E un finale aperto al futuro che chiude un film disperato. 3 Oscar europei 2002: film, regia, sceneggiatura e Golden Globe per il film straniero. (Il Morandini ⭐⭐⭐⭐)


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 21.20 su Cielo TV. (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://altadefinizione.services/film/parla-con-lei-2001/

Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti sarà fatto)
 

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Memorie di una geisha

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Memorie di una geisha è un film del 2005 di genere Romance/Drammatico/Storico, diretto da Rob Marshall, con Zhang Ziyi, Gong Li, Youki Kudoh, Tsai Chin, Suzuka Ohgo, Ken Watanabe. Durata 160 minuti. In onda alle ore 23.20 su Cielo. Titolo originale: Memoirs of a Geisha


Trama

La piccola Chiyo, a soli 9 anni è costretta a lasciare la famiglia e il povero villaggio di pescatori dove è nata. Venduta ad una scuola per geishe di Kyoto, viene istruita sui riti, le danze, la musica, la cerimonia del tè e l'abbigliamento adatto. Costretta a subire vessazioni e umiliazioni dalle colleghe e soprattutto dalla geisha più importante, Hatsumomo, gelosa della sua bellezza, dopo un tentativo di fuga viene retrocessa a serva. A salvarla ci penserà Mameha, geisha esperta e generosa, rivale di Hatsumomo, che la prende sotto la sua protezione.


Produzione

Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 3 Premi Oscar, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 3 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards.



Critica


Nel 1929 Chiyo, nove anni, figlia di pescatori, è venduta a una okiya, casa di geishe a Tokyo dove, cominciando da sguattera, diventa con gli anni, col nome di Sayuri, una geisha famosa, senza mai dimenticare un Direttore Generale che, quando era ragazzina, le offrì un gelato. Tratto da un best seller (1997) di Arthur Golden (tradotto in oltre 30 lingue), prodotto ad alto costo da S. Spielberg per un conglomerato di società hollywoodiane e sceneggiato da Robin Swicord e Doug Wrigth, è un melodramma esotico da esportazione, ma raffreddato e contraddistinto da una raffinatezza figurativa che porta il segno di Marshall, talentoso regista e sceneggiatore teatrale reduce dal successo di Chicago (2002). Gli eventi storici fanno da tappezzeria per un film claustrofobico, frammentato e dilatato, dedito all'esaltazione cromatica delle tre interpreti principali, tutte cinesi, compresa la Yeoh di origine malese. 3 Oscar: fotografia (Dion Beebe), scene (John Myhre), costumi (Colleen Atwood). (Il Morandini ⭐⭐⭐⚡)


Drammatico, non erotico.


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 21.20 su Cielo TV. (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://cineblog01.love/cb01-streaming/2711-memorie-di-una-geisha-cb01.html

Buona visione

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L'impero della passione

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L'impero della passione è un film del 1978 (JAP, FRA) di genere Horror/Romance/Drammatico, diretto da Nagisa Oshima, con Tatsuya Fuji, Kazuko Yoshiyuki, Takahiro Tamura, Takuzô Kawatani, Akiyoshi Fujiwara, Masami Hasegawa. Durata 110 minuti. Titolo originale: 愛の亡霊.


Trama

Nel Giappone di fine Ottocento. Seki tradisce il marito Gisaburo con un soldato. Insieme decidono di uccidere Gisaburo ma il rimorso e il destino li faranno scoprire e condannare a morte. Meno scandaloso rispetto a L'impero dei sensi ma ugualmente inquietante.


Produzione

Festival di Cannes 1978 : Premio miglior regia.


Critica

L’impero della passione descrive un legame fra più soggetti, a differenza del rapporto esclusivo e divorante di Ecco l’impero dei sensi, ed è quello fra i due amanti assassini, innanzitutto, e il marito di lei, il conducente di risciò il cui cadavere, gettato nel pozzo, tornerà drammaticamente alla luce nel recupero poliziesco, ma la cui presenza fantasmatica incombe su tutto il dramma. Il film fu girato in un villaggio abbandonato ricostruito in tre mesi, location suggestiva fra le montagne selvose di quel Giappone rurale di antiche tradizioni e secolare abbandono, dove più forti possono esplodere passioni selvagge e più è connaturata la presenza dell’orrido, sia esso il fantasma di Gisaburo che comincerà ad ossessionare le notti di Seki,la moglie, sia la messa in scena, tra onirica e reale, che traduce in immagini i demoni della colpa che assalgono i due assassini, fino all’ultimo uniti da un vincolo profondo che neanche la tortura riesce ad annullare. Pervade il film un’atmosfera sepolcrale, interni ed esterni trasudano senso di oppressione, ampie zone d’ombra quasi inghiottono gli uomini. Il dialogo è essenziale, come si conviene ad un mondo poco alfabetizzato, dove la comunicazione è ristretta al quotidiano trascorrere da una fatica all’altra. Eppure Oshima riesce sempre a farci leggere tutto il non detto, e qui il tema dell’Eros non vuole avere le valenze esclusive che hanno fatto dell’altro film una tappa fondamentale nella letteratura del genere, c’è un realismo che carica di valenze altre lo stesso affiorare della carnalità che segna l’inizio del rapporto fra i due amanti e a questo si aggiunge, a tratti, come nello stupendo finale in mezzo alla neve, il tono di favola d’altri tempi, un po’ racconto morale e un po’ racconto dell’orrore da ascoltare davanti al focolare Seki è una donna serena, ama il marito con dolce dedizione, lo assiste nei suoi ritorni a casa distrutto dalla fatica. Con la stessa carica di dolcezza vivrà il rapporto con Toyoji, a cui la lega l’esplodere di un’attrazione erotica che ha anche il sapore di una fuga da una condizione di miseria e solitudine a cui la vita miserabile nel paese la condanna. Il tema sociale e politico è sempre forte in Oshima, anche mentre ci parla della natura dell'individuo e delle sue pulsioni erotiche. La macchina indugia molto nelle riprese di interni sordidi di miseria ancestrale, il carretto trascinato dal povero Gisaburo corre ripreso dal basso e le due gambe storte trotterellano senza tregua, il ritorno a casa è riscaldato da dosi massicce di sakè che lo fanno crollare, trascurando così la bella Seki. Toyoji è giovane e bello, ha vent’anni meno di lei, la desidera, vive da sbandato con la divisa militare di quando ha lasciato l’esercito e non ha trovato più nulla da fare. La decisione di uccidere Gisaburo è di Toyoji, figura schizzata con poche pennellate che però illuminano una strana ambiguità, è un amorale ma non è un cinico, vive alla giornata ma il legame con Seki è duraturo, fino alla morte. Seki subisce la violenza della sua condizione, la riscatta con una passione che la monopolizza, trasformare in fantasmi il senso di colpa è come respingerli all’esterno da sé e quando non le resterà alternativa diventerà cieca, ma la sua passione resterà integra.






Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 02.00 su Cielo TV. (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (una scena) =

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La Ragazza di Trieste

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La Ragazza di Trieste è un film del 1982 di genere Thriller/Drammatico, diretto da Pasquale Festa Campanile, con Ben Gazzara, Ornella Muti, Mimsy Farmer, Jean-Claude Brialy, Andréa Ferréol, William Berger. Durata 105 minuti.


Trama

Dino Romani è un disegnatore di fumetti ed abita nelle vicinanze di Trieste. Un giorno, mentre si trova sulla spiaggia, assiste al salvataggio di una ragazza, Nicole, dall'annegamento. Tra i due comincia una relazione che si ripete occasionalmente, con la giovane che spesso scompare inspiegabilmente per lunghi periodi. In Nicole c'è qualcosa di strano, ma Dino non riesce a capire di cosa si tratti. Racconta spesso bugie mirate a nascondere il proprio segreto. Soffre infatti di problemi psichici, una sorta di nevrosi mista a schizofrenia che la porta spesso ad assumere pratiche esibizionistiche nel tentativo di trovare l'affetto degli altri, e a cambiare improvvisamente umore senza apparente motivo. La convinzione che l'espressione del proprio disagio precluderebbe la possibilità di una relazione duratura con Dino, di cui è molto innamorata, la induce ad allontanarsi da lui. Casualmente però Dino viene a scoprire la verità e i motivi che avevano spinto la ragazza ad allontanarsi: dopo un momento di paura, decide di dare una svolta alla sua vita sentimentalmente frivola imbarcandosi con sacrificio nella relazione con Nicole. La ragazza, profondamente commossa, sembra abbandonare la propria sofferta condizione. I due fanno un viaggio a Parigi, che pare il preludio a una definitiva e insperata serenità. Tuttavia Nicole ricomincia presto a manifestare i propri problemi, lasciandosi andare a incontri occasionali e diventando scontrosa e intrattabile, salvo rari momenti di lucidità. Rientrati in Italia, un giorno, mentre Dino è intento a disegnare sulla spiaggia, Nicole entra in acqua, avanzando fino a immergersi del tutto e non riemergere più, sotto gli occhi di Dino.




Critica


Un sedicente fumettista Dino,assiste al salvataggio di una giovane donna. Costei è tanto bellissima quanto misteriosa e riesce a generare nel fumettista un'inspiegabile e irrefrenabile curiosità e al tempo stesso attrazione. Dapprima un pò titubante,l'uomo non esiterà a andarci a letto,infatuandosi perdutamente della sua bellezza. Ma costei fa strani giochetti,racconta una marea di bugie,inventa situazioni irreali e si rivela anche un pò porcellona. Dino,scoprirà a malincuore che Nicole(è il nome della protagonista)è ricoverata in un Istituto Psichiatrico dal quale entra e esce. In un primo momento le chiuderà la porta in faccia,poi se ne innamorerà e cercherà di aiutarla a guarire,finendo soltanto con il peggiorare la situazione. Il soggetto non è male e ricalca in un certo senso "Io ti salverò ",ma se il soggetto convince abbastanza,la sceneggiatura,invece,non convince neanche un pò e si disperde in tanto inutili e incomprensibili quanto assurdi dialoghi,situazioni surreali e scene tanto noiose e ripetitive quanto banali. Questo è il problema che appartiene a molti registi italiani e non;essi partono da una buona idea,ma poi finiscono con l'appiattirla,rendendola decisamente poco convincente e interessante. L'idea di partenza era veramente buona:una malata di mente chesi innamora di un ambiguo fumettista,ma essa avrebbe dovuto esser stata sviluppata molto meglio. Per esempio,la vita di Nicole all'interno dell'ospedale psichiatrico e la sua convinvenza con le tre ricoverate. Il regista avrebbe dovuto soffermarsi un pò più sulla malattia mentale della protagonista,dando spazio anche a tutti gli altri personaggi:le due amiche di Nicole che vediamo si e no in mezza scena,le tre ricoverate che non conosceremo mai,ma di cui il regista si avvale per dar vita alla scena dello stupro di gruppo. Scena tra l'altro,fatta soltanto per mostrare lo splendido corpo della bellissima Francesca Rivelli(in arte Ornella Muti),sulla cui sensualità e straordinaria bellezza Pasquale Festa Campanile si sofferma per quasi tutto il film,attribuendo,invece,meno rilevanza al disagio psichico della protagonista e alla storia d'amore con Dino che si riduce si e no a qualche ridicola scena di sesso. Ecco,il regista ha cercato di mettere qualche scenetta melo-drammatica e qualche altra di sesso,aggiundendo una musica dal suono altrettanto drammatico,riuscendo però a non produrre nè un bel film erotico,nè un bel film drammatico. La bravura della splendida Ornella Muti finisce con il passare del tutto inosservata e allo spettatore non rimane se non commentare:Campanile poteva fare veramente di molto,ma molto meglio. D'altronde,lo dice anche il protagonista Dino nell'ultima scena:che vita sarebbe senza guai? e in effetti ha proprio ragione;che cinema sarebbe se non ci fossero anche filmetti spazzatura,ma soltanto bei film o capolavori?




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 00.45 su Cielo TV. (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://www.sitostreaming.cc/titles/2584

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La Bonne

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La Bonne è un film del 1986 (FRA, ITA) di genere Romance/Drammatico, diretto da Salvatore Samperi, con Florence Guérin, Trine Michelsen, Cyrus Elias, Benito Artesi, Ida Eccher, Rita Savagnone. Durata 100 minuti.

Il titolo è stato mantenuto in francese, ma lo stesso Samperi l'avrebbe tradotto con La serva.
Il penultimo film per il cinema di Salvatore Samperi ci trascina nell'ambiguo legame tra due donne, padrona e serva, dalle tragiche conseguenze.


Trama

Il film è ambientato a Vicenza, nel 1956. Anna è la bella moglie di Giacomo, impegnato anche in politica locale nel Consiglio comunale. Vive tutto il giorno in casa, facendo praticamente da badante alla suocera. Nel corso del tempo conosce meglio Angela, domestica smaliziata che, per vincere la monotonia delle giornate di provincia, la "inizia" a confidenze che presto sfociano in giochi erotici sempre più spinti, che provocano la morte accidentale della suocera, e culminano, su istigazione di Angela, in un ménage à trois col farmacista Mario.



Critica


Nonostante il titolo francese, La Bonne - traducibile letteralmente come "la buona" e derivante dalla co-produzione con i cugini d'Oltralpe - è un film italianissimo nell'ambientazione, diretto nel 1986 dal compianto Roberto Samperi, regista scomodo e dileggiato spesso oltre misura. Autore anche della sceneggiatura, il regista in quest'occasione si è effettivamente fatto prendere la mano dal punto di vista erotico, con una manciata di sequenze gratuite, alcune delle quali parzialmente controverse e psicologicamente molto dure nel trauma vissuto dalle due protagoniste.
Perché quello che prende vita dopo la prima parte di visione si trasforma in una sorta di diabolico horror emotivo, tra tradimenti e ricatti che finiscono per condurre a risvolti inaspettati e dal taglio metaforico, in una fiera degli eccessi che però finisce per stonare con il più raffinato e suggerito vedo-non vedo mostrato in precedenza.
Si preme l'acceleratore sui sentieri del grottesco con poca coesione, fino a un epilogo che riflette sui luoghi comuni con più lucida amarezza.



Nel corso dell'ora e venti di durata La Bonne palesa una certa eleganza stilistica, con diversi passaggi che esaltano un eros esplicito - ma mai pornografico - tramite i corpi snelli e armonici delle due attrici. La francese Florence Guérin e la danese Katrine Michelsen (scomparsa nel 2009 per un tumore) non spiccano per espressività ma dal punto di vista estetico si adattano perfettamente alle loro controparti filmiche. Il contorno, con la politica di sottofondo, viene utilizzato per forgiare un affilato attacco nei confronti dell'ipocrisia borghese e delle ideologie in generale. Un'ulteriore espansione del suddetto sarebbe stata di maggior impatto nelle dinamiche che d'altronde tratteggiano, nel complessivo sguardo d'insieme, la disgregazione di un tessuto familiare pronto a esplodere, assumendo un carattere più universale.
Il morbo che divora il nucleo dall'interno, dove i colpevoli e le vittime finiscono per scambiarsi i ruoli vicendevolmente, ha un qualcosa di inevitabilmente attuale che rende il film moderno a oltre trent'anni di distanza, anche a dispetto di alcune delle sbavature e dei vizi di forma citati in precedenza.


La Bonne è inevitabilmente un'opera che divide, capace di scioccare nella sua svolta da horror psicologico e in alcune gratuite scorribande sessuali ma anche di affascinare nel suo tratteggio di una borghesia pronta a crollare sotto il peso della propria ipocrisia. Il penultimo film di Salvatore Samperi - nel bene e nel male - non lascia indifferenti e poco importa se la bellezza delle due protagoniste non sia supportata da pari carisma, giacché le due donne al centro del racconto servono come specchio, crudele e amaro, di un gioco di attrazione e vendetta, che poggia le proprie basi sull'eterno conflitto della lotta di classe.


Un bel film, due belle phiche.


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L'Insegnante Balla… Con Tutta La Classe

🍿

L'Insegnante Balla… Con Tutta La Classe è un film del 1979 di genere Commedia, diretto da Giuliano Carnimeo, con Lino Banfi, Alvaro Vitali, Nadia Cassini, Paola Morra, Maurizio Interlandi, Francesca Romana Coluzzi. Durata 100 minuti.


Trama

Nel liceo "Fratelli Bandiera" a Prato, la professoressa Claudia Gambetti insegna ginnastica con un suo metodo ginnico-igienico-ritmico, basato sul ballo. Il Preside, raccogliendo le proteste del corpo insegnante, al quale non si associa il professor Mezzoponte di italiano e letteratura patria, vorrebbe fermare Claudia ma finisce per lasciarsi convincere dalla stessa, ragazza particolarmente avvenente, a prendere lui stesso lezioni private. I ragazzi, invidiosi delle compagne e attratti dalla Gambetti, giocano un brutto scherzo al Martorelli, che spediscono all'ospedale con due gambe rotte; e così godono a loro volta delle lezioni di Claudia. Nel frattempo il Preside, mal consigliato dal bidello Anacleto, gioca alle corse e perde una grossa somma ricevuta dal Coni per sussidiare l'organizzazione della squadra studentesca di basket. Anacleto, riparando al proprio errore, ha una brillante idea che consiste nel fare partecipare a una gara di ballo la professoressa con Mauro Bertarelli, il suo alunno più in forma. Claudia e Mauro guadagnano due milioni che risanano la cassa scolastica. Daniela, la ragazza di Mauro, finisce per rassegnarsi. Ma il tempo stringe e la impreparata squadra di basket sta per affrontare una rappresentativa venuta dalla Russia. Ci pensano ancora una volta Claudia e le alunne che si prodigano in una serata interminabile, spompando i campioni bolscevichi. Per l'occasione il goffo professor Mezzoponte circuisce la gigantesca allenatrice della squadra avversaria.


Classica commedia sexy all'italiana.



Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 21.10 su Cine 34. (canale 34 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) =



Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti sarà fatto)
 

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Ecco lingua d'argento

🍿

Ecco lingua d'argento è un film del 1976 (ITA) di genere Commedia, diretto da Mauro Ivaldi, con Carmen Villani, Nadia Cassini, Gianfranco D'Angelo, Huberta Shaw, Enzo Andronico, Ali Zaiem. Durata 96 minuti. Il seguito de L'amica di mia madre.


Trama

Tunisi: Billy si precipita all'aeroporto per l'arrivo della sua amica Andrea, di ritorno da Parigi col marito. Però la felicità di Billy si infrange subito quando viene a sapere che deve ospitare a casa sua, su richiesta di Andrea, Bobby, innamorato di Andrea, e la dottoressa Emmanuelle, amica di Bobby, che cercherà invano di guarirlo dalla sua voglia irrefrenabile di donne, concedendosi pure a lui, dopo averlo ipnotizzato. Dopo aver capito che Bobby non era l'uomo giusto per lei, Andrea si innamora di Billy.




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 22.50 su Cine 34. (canale 34 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/eccolinguadargento/ecco-lingua-dargento_F003472003000101



Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti sarà fatto)
 

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L'amica di mia madre

🍿

L'amica di mia madre è un film del 1975 (ITA) diretto da Mauro Ivaldi, con Barbara Bouchet, Roberto Cenci, Raul Martinez, Carmen Villani.
E' il sequel di Ecco lingua d'argento



Trama


La madre di Billy, diciassettenne con problemi di satiriasi, è all'estero. Il ragazzo ospita a casa sua Barbara, attraente amica della madre. Billy è fidanzato con una avvenente ventisettenne di nome Andrea: lei lo provoca più volte, ma sembra non intenzionata a concedersi sessualmente a lui. Il giovane cerca allora di convincere Barbara ad avere rapporti sessuali, inizialmente senza successo. Billy è balbuziente e utilizza rime ironiche.





Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv.

oppure il link allo streaming (ITA) = http://campobasso.blogspot.com/2019/04/lamica-di-mia-madre-1975-di-mauro-ivaldi.html

Buona visione

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Lo strano vizio della signora Wardh

🍿

Lo strano vizio della signora Wardh un film del 1971 (ITA) di genere Giallo, regia di S. Martino, con E.Fenech, G.Hilton, Ivan Rassimov, Cristina Airoldi, Manuel Gil, Brizio Montinaro, Bruno Corazzari. Durata 110 minuti.



Trama


Julie Wardh è la moglie di un diplomatico e, tornata da un viaggio, scopre che c'è un maniaco sessuale che la pedina. Una sera Julie partecipa a una festa dove incontra George Corro che le dice di essere il cugino della migliore amica di Julie, Carol. Jean, che è stato l'amante di Julie, continua a perseguitarla, anche se lei ha troncato con lui da un pezzo e non ne vuole più sentir parlare. George inizia a intromettersi nella vita di Julie, la quale lo seduce e s'innamora di lui, fatto che li porta a essere minacciati. In una lettera minatoria, l'assassino vuole incontrare Julie, ma al suo posto va Carol. Ciò porterà alla morte di questa, e solo il tempo rivelerà chi è la prossima vittima e chi è l'assassino.


Curiosità

  • Una delle tracce del film, Dies Irae - orchestrata da Nora Orlandi - è stata utilizzata in Kill Bill: Volume 2 di Quentin Tarantino. La canzone può essere ascoltata durante la seconda parte del capitolo sei e la prima parte del capitolo sette, esattamente nella scena in cui Budd parla con suo fratello e quella in cui questi si reca al lavoro allo strip-bar. Poco dopo, quando Budd ritorna al suo capannone nel deserto, si sente di nuovo l'estratto da Lo strano vizio della signora Wardh: questa volta però, esso viene modificato da Robert Rodriguez.
  • La frase che compare nel biglietto che accompagna il mazzo di fiori (31º minuto) dà il titolo al film dell'anno seguente Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave.

Critica

Signora un po' sado-masochista è trascurata dal marito Neil, maltrattata dall'amante Jean e delusa dal nuovo seduttore George. Il secondo crede di averla uccisa. Per incastrarlo, la polizia fa credere che sia morta. Invece si scopre un nido di vipere. Giallo sciocco e morbosetto. (Il Morandini ⭐)


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 00.30 su Cielo TV. (canale 26 del digitale terrestre).
In replica sabato 23 alle ore 21.15 su Cielo TV.

oppure il link allo streaming (ITA) =


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Profumo

🍿

Profumo è un film del 1987 (ITA) di genere Thriller/Drammatico, diretto da Giuliana Gamba, con Florence Guérin, Luciano Bartoli, Robert Egon, Stefano Sabelli, Giuliano Sestili, Vasco Santoni. Durata 95 minuti.



Trama


Stanca delle perversioni sessuali del marito Guido, la bella Lorenza scappa ed intraprende una relazione con il giovane giardiniere americano Edward. Guido non accetta di essere stato lasciato dalla moglie, spia i due amanti e cerca di rapire la moglie facendo picchiare Edward dai suoi scagnozzi. Decisa a tutto pur di liberarsi dalla pressante presenza del marito, Lorenza decide di vendicarsi in modo spietato: approfittando della bellezza androgina di Edward, lo traveste da donna e fa in modo che Guido si innamori di lui con lo scopo poi di umiliarlo. Guido inizialmente cadrà nella trappola, ma scoperta la verità tenterà di abusare sessualmente della moglie che, per salvarsi, lo uccide. Lorenza poi accompagna Edward all'aeroporto e si consegna alla polizia.


Curiosità

Alcune scene del film, censurate nel 1990 quando al film venne abbassato il divieto ai minori di 14 anni, sono invece sempre state presenti nella VHS edita dalla Titanus, che però ha il divieto ai minori di 18 anni.

Ancora un film con la bellissima Florence Guérin già vista in La Bonne


Critica

Giuliana Gamba, ex assistente di Joe D'Amato e regista di hard movies è stata la prima regista italiana di soft-core, prima di dedicarsi al cinema documentario anche per la RAI, lavoro che al contrario del precedente sarà molto apprezzato. Parzialmente ispirato al delitto Casati (un omicidio-suicidio dalle complesse dinamiche psicosessuologiche ed edipiche che sconvolse l'ambiente della antica nobiltà romana nel 1970), il film, primo lungometraggio dell'autrice, avrebbe voluto essere una risposta al femminile alle tante pellicole erotiche caratterizzate da uno sguardo maschilista e dalla donna-oggetto. Ma l'unica cosa (e non è poco) memorabile è la stupenda Florence Guerin, provocante come in pochi altri film, rimasta nel ricordo adolescenziale di molti per l'eccitante quanto naturale erotismo, un corpo che smuove e uno sguardo angelico che aumenta il turbamento. La francesina come sempre si mostra nuda con generosità, e il film asseconda in tutte le maniere il voyeurismo dello spettatore valorizzando con gusto e intelligenza tutto l'erotismo di lei, attrice non soltanto straordinariamente bella e sensuale, nuda o vestita che sia (guardare come rifulge coll'abito nero nella hall dell'albergo), ma anche in possesso di doti drammatiche che non sono state mai pienamente valorizzate. La Gamba è più brava come regista che come sceneggiatrice, ma il film si fa seguire ed è fra l'altro servito da un'ottima musica.


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 21.25 su Cielo TV (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA, una clip) = https://it.pornhub.com/view_video.php?viewkey=ph5c9bdcaaa58b3

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Atti impuri all'italiana

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Atti impuri all'italiana è un film del 1976 (ITA) di genere Commedia, diretto da Oscar Brazzi, con Maurizio Arena, Dagmar Lassander, Stella Carnacina, Cristina Minutelli, Ghigo Masino, Isabella Biagini. Durata 92 minuti.


Trama

A Montecatini Terme, morto il medico del paese, giunge la dottoressa Èlia Bonvicini che coglie tutti di sorpresa per il fatto di essere donna, giovane e attraente. L'ambulatorio comunale, in completo stato di abbandono, viene subito ripulito e si affolla tanto di donne quanto di uomini, tutti malati di sessualità frustrata. La Bonvicini, moderna e senza scrupoli, con adeguati consigli e con personali esempi di liberalizzazione sessuale, rimette tutti in carreggiata. Don Firmino, un anziano di larghe vedute, non ostacola la situazione, anzi, quando nel consiglio comunale l'omosessuale 'Occhiofino' si fa promotore di una mozione per l'allontanamento di Èlia, Don Firmino si schiera con il sindaco Gedeone e ottiene l'unanimità per la riconferma.

Intanto, essendo la dottoressa ospite della casa del sindaco, può favorire le nozze tra Rosalba, figlia di Gedeone, e Cecco, figlio di un comunista accanito: lo strumento per l'operazione consigliato dalla dottoressa è quello del 'fatto compiuto'. Ma anche Gedeone, vedovo da molto tempo, ottiene la sua vittoria, sposando la Bonvicini. Il figlio del sindaco, Roberto, a sua volta spasimante della dottoressa, si trasferisce a Milano per completare gli studi e dopo aver fatto il militare, prima del giuramento, in occasione di una vacanza di riposo si trova nel letto la matrigna.


Critica

Il problema principale di Atti impuri all'italiana non è il fatto che si tratti di una pellicola men che mediocre, con una trama arruffata e porcellona, girato con la mano sinistra (o forse il piede), pregno di ogni volgarità immaginabile e dotato di una comicità becera da caserma; no, il problema in assoluto peggiore di questo sottoprodottino è che arriva addirittura in ritardo, quando di film analoghi le sale cinematografiche nostrane avevano già fatto da tempo il pieno. A censura virtualmente debellata, gli autori più miseramente commerciali della settima arte del Belpaese, quelli a cui meno interessava il lato artistico e più quello economico della faccenda-cinema si scatenano: dalla fine degli anni Sessanta escono pellicole sempre più ammiccanti, libertine, arrivando piano piano alla pornografia tout court (e alle debite sale di proiezione a luci rosse); il facile obiettivo è quello di conquistare gli istinti bassi del pubblico, che è storicamente il primo e miglior metodo di vendita. Tanta premessa era necessaria, se si voleva parlare di qualcosa in questo spazio: altrimenti su Atti impuri all'italiana ci sarebbe davvero poco da dire. Gag maschiliste e pecorecce, donnine nude, tutti satiri e ninfomane spietati i personaggi in scena; la sceneggiatura è del regista, che si firma Oswald Bray ma è il fratello di Rossano Brazzi (Oscar). Nel cast spiccano i nomi di seconde e terze linee quali Dagmar Lassander, Maurizio Arena, Isabella Biagini e Stella Carnacina. Sprecati perfino loro. 2/10.


Classica commediola sexy all'italiana, di serie B



Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 00.52 su Cine 34. (canale 34 del digitale terrestre).

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Compagne nude

🍿

Compagne nude è un film del 1977 (ITA) di genere Drammatico, diretto da Bruno Pischiutta, con Helga Blumen, Rocco Morleo, Irma Olivero, Bruno Pischiutta, Luca Ruiu, Susana Salmaso. Durata 74 minuti.


Trama

Claudio, fresco di matrimonio, tradisce la futura moglie con le clienti che ha modo di incrociare durante il suo lavoro da agente immobiliare. Quando la compagna scopre la relazione di questi con la bella Nancy, si impegna politicamente per tentare di pensare ad altro. Ed è proprio nel gruppo politico che fa la conoscenza della bella Marisa, un'insegnante omosessuale.


Critica

Bizzarro reperto seventies ancorato a una visione della società tipica del periodo, con forti contrapposizioni tra universo maschile e femminile che si incrociano a quelle (meno sottolineate) tra proletariato e borghesia per sviscerare i concetti mirabilmente sintetizzati dal titolo. Dopo cinque minuti trascorsi a inquadrarne con bei primi piani i dolci lineamenti del volto, Sandra (Oliveri) spiega in flashback come il suo approccio nei confronti del sesso e non solo sia nell'ultimo periodo radicalmente cambiato, facendo risalire a un incontro con alcune donne di un “corso abilitanti” le prime avvisaglie. Sposata da un anno e mezzo con un uomo che alle altre dipinge come “ideale”, scoprirà ben presto l'errore: i cinque giorni lontano da casa che suo marito gli ha detto d'essersi preso per concludere un importante affare (fa l'agente immobiliare) li passa invece in vacanza con l'amante. E' l'ora di aprire gli occhi, ma intanto l'attenzione del regista si sposta ad ascoltare le vicende della giovane allieva di un'insegnante di ginnastica (Blümen) di chiare tendenze lesbo; quindi a seguire con dovizia di primi piani il monologo appassionato e feroce dedicato a Rossana l'infelice, proditorio attacco nei confronti di una donna “di facili costumi” dipinta quasi come un mostro in una delle riunioni cui Sandra partecipa sentendosi ripetutamente invitata a liberarsi del proprio fardello. Nella sua incerta andatura il film di Pischiutta procede così, saltabeccando senza troppa logica da un incontro all'altro di Sandra o alla descrizione degli approcci dell'insegnante fino al fatale incrocio tra le due, che apre a un rapporto lesbico e a reciproche confessioni. Intervallato da una scena violenta di stupro nel prato o da una prolungata, scombiccherata orgia in casa della “marchesa”, COMPAGNE NUDE posa l'occhio su di una realtà raccontata con stile non si capisce quanto volutamente sperimentale e quanto invece frutto di azzardi registici che lasciano piuttosto allibiti. Al di là della modesta recitazione di buona parte del cast (che molto incide sulla resa complessiva), di zoom e improvvise sfocature che francamente non si capisce cosa mai dovrebbero comunicare o di dialoghi che raramente colgono nel segno rivelandosi didascaliche variazioni sul tema della lotta sociale o di gender, ciò che più traspare in filigrana lungo questa sincopata avventura urbana è il candore di Sandra, che progressivamente si muta nel desiderio di conoscere una realtà diversa: delusa da un marito da sempre poco interessato a lei (guai a parlargli mentre guarda la partita), diventa parte di un mondo che fin lì mai aveva voluto considerare. Certo, sui temi affrontati dal film gli Anni Settanta hanno saputo regalarci di molto meglio, offrirci visioni più centrate e non così velleitarie, ma va detto che se i ricordi di un mondo tanto differente giungono a noi ancora vividi è anche grazie a opere come questa. Purtroppo l'approssimazione della messa in scena, la sensazione di riprendere tutto pensando di poterlo fare in nome di uno spirito libero che possa prescindere da ogni regola cinematografica, porta alla realizzazione di un lavoro positivamente anarchico sì ma anche slegato, frammentario, che troppo spesso rischia di cadere nell'involontaria parodia di un filone già per sua natura beffardamente anacronistico.
il DAVINOTTI




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 04.22 su Cine 34. (canale 34 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) =

Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti sarà fatto)
 

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L'età di Lulù

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L'età di Lulù è un film del 1990 di genere Drammatico, diretto da Bigas Luna, con Francesca Neri, Óscar Ladoire, María Barranco, Fernando Guillén Cuervo, Rosana Pastor, Javier Bardem. Durata 95 minuti. Titolo originale: Las edades de Lulú.



Trama


Lulù è una graziosa quindicenne che inizia a scoprire il sesso. Si innamora di Pablo, il miglior amico del fratello, di diversi anni più grande di lei. Pablo, accorgendosi dell'innamoramento della ragazza, la seduce, iniziandola al sesso. Dopo il loro primo incontro, e rapporto sessuale, Pablo parte per gli Stati Uniti, dove inizia a lavorare come professore. Al suo ritorno, incontra subito Lulù e, dopo averla sodomizzata, le chiede di sposarlo. Anche dopo il matrimonio il sesso rimane l'unico legante della coppia. Nel frattempo hanno una bambina, ma Lulù continua ad essere attratta dalle perversioni del marito e questo li porta a coinvolgere nella loro vita privata anche Ely, una transgender (che loro chiamano "travestito") sessualmente disinibita e dall'animo gentile.

Passano gli anni felici, ma una sera Pablo è distante: per recuperarne l'attenzione, Lulù acconsente a sperimentare bendata un rapporto a tre coinvolgendo un ipotetico sconosciuto. Quando le viene tolta la benda, Lulù apprende con sconcerto che lo sconosciuto con cui sta avendo un rapporto è in realtà il fratello Marcelo; s'arrabbia col marito e lo lascia. Sola, preda di stimoli sessuali irresistibili, Lulù cerca incontri occasionali: s'appassiona di film porno omosessuali e decide di volerli sperimentare di persona, così in un bar incontra Jimmy, che le permette d'assistere e partecipare a un rapporto omosessuale in cambio di denaro.

Per guadagnare i soldi necessari a mantenere questa nuova passione, accetta d'essere coinvolta in un incontro sadomaso per il piacere d'un cliente pagante. Durante l'incontro però cambia idea e vuole andarsene, ma ormai è troppo tardi. Per salvarla interviene Ely, che nel frattempo ha avvisato Pablo: accorre sul luogo dell'incontro ma viene uccisa di botte da Jimmy. Lulù, liberata dalla polizia, incontra Pablo, riabbracciando il marito che non ha mai smesso d'amare.



Critica

Dal romanzo (1989) di Almudena Grandes. Le varie fasi di Lulù verso la "liberazione" sessuale e un epilogo moraleggiante: sedotta a 15 anni, vittima dei giochi erotici del marito, doppia penetrazione, l'orgia sado-maso tra gay. Pur con la velleità di raccontare l'erotismo con l'ottica femminile, è un film per uomini soli. Ipocrita, fintamente trasgressivo, con qualche immagine indisponente. (Il Morandini ⭐✨)


Un grande classico della filmografia erotica, con qualche ottima scena di Francesca Neri; da vedere.


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 21.25 su Cielo TV (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://ilgeniodellostreaming.monster/film/le-eta-di-lulu-1991/

a seguire: Vixen!

Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

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Bitch Slap - Le Superdotate

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Bitch Slap - Le Superdotate è un film del 2009 (USA) di genere Commedia/Azione/Crime, diretto da Rick Jacobson, con Julia Voth, Erin Cummings, America Olivo, Michael Hurst, Kevin Sorbo, Lucy Lawless. Durata 109 minuti. Titolo originale: Bitch Slap.



Trama


In un remoto angolo del deserto tre ragazze, una spogliarellista di nome Trixie, una ragazza che lavora per una grossa corporazione con soprannome Hel e infine un'ex-detenuta per omicidio che fa uso di droga di nome Camero, cercano i beni trafugati da uno spietato assassino armato di spada di nome Pinky, nota figura della malavita.
Le tre ragazze hanno rapito un gangster di nome Gage e nel deserto lo torturano per fargli rivelare dove è sepolto il tesoro. Gage rifiuta, sapendo che l'uccideranno comunque; nonostante Hel gli dica che non gli verrà fatto alcun male, Camero lo uccide a bruciapelo con un colpo di pistola. Il telefono di Gage squilla e le tre ragazze pensano che Gage sia collegato a Pinky.
Nel frattempo le cose si complicano per l'arrivo di un poliziotto, l'agente Fuchs, che aveva assistito a uno spogliarello di Trixie mentre cercava di sedurre Gage. Le ragazze occultano il cadavere e convincono temporaneamente il poliziotto ad andarsene.
Mentre scavano alla ricerca del tesoro (intraprendendo anche una battaglia a secchiate d'acqua), Trixie scopre il cadavere di un contatto di Hel. Riprendono a scavare, ma vengono interrotte da uno spacciatore, Hot Wire, e dalla sua ragazza Kinki, entrambi conoscenze di Camero, i quali le minacciano e le costringono a continuare a scavare in cerca del tesoro e a questo punto scoprono un bunker chiuso da una combinazione che solo Hel conosce. Ricompare in scena l'agente che, cercando di salvare le tre ragazze, innesca invece uno scontro a fuoco a cui Hel pone fine armata della potente mitragliatrice che aveva rinvenuto in precedenza nella roulotte di Gage. Nello scontro a fuoco Camero uccide a sangue freddo sia Hot Wire che Kinki.
L'agente ferito è ammanettato e rivela a Trixie d'essere un suo grandissimo ammiratore e d'averla seguita perché preoccupato per lei. Dopo avere incatenato anche Camero perché divenuta incontrollabile, Hel e Trixie scendono nel bunker dove scoprono i beni rubati da Gage a Pinky; oltre a diamanti trovano in particolare un'arma misteriosa e una bellissima spada giapponese che Trixie prende per sé.
Camero riesce a liberarsi e credendo che Hel faccia il doppio gioco, combatte contro di lei; al termine della lotta ha la meglio, tanto da riuscire a incatenare Hel; poi, per vendetta, inizia a cospargere di benzina sia Trixie che tutto quello che le circonda, appicca il fuoco e fugge a bordo dell'automobile con cui le tre erano arrivate. Fortunatamente Hel riesce a liberarsi e con la superarma spara un razzo contro l'auto facendola esplodere.
Hel confessa a Trixie di essere Foxy 69, un agente segreto sotto copertura e di avere lavorato per conto di Mr. Phoenix, l'uomo di cui avevano rinvenuto il cadavere sepolto nel deserto, per compiere la missione di recuperare l'arma misteriosa che avevano ritrovato nel covo di Gage. Nel frattempo però Camero, che non è morta, continua il combattimento. Dopo averla gettata per terra, Camero, con la convinzione di averla uccisa soffocandola passa a Trixie, ma siccome quest'ultima non riesce a difendersi tenta allora di violentarla, ma scopre così un tatuaggio che rivela che Trixie era la contorsionista che Camero ricorda come "la miglior scopata" della sua vita. Prima che Camero si riprenda dalla sconvolgente scoperta e possa uccidere Trixie, viene colpita alla schiena e uccisa dalla superarma brandita dall'agente che è sopravvissuto all'esplosione del camper incendiato da Camero. Trixie però non è affatto riconoscente e anziché ringraziarlo a sorpresa lo uccide: Trixie rivela a Hel di essere in realtà Pinky e di avere organizzato tutto ciò per recuperare l'antica spada giapponese che Gage le aveva sottratto sei mesi prima.



Produzione

Prodotto, scritto e diretto da Rick Jacobson, regista già noto per aver diretto puntate di Hercules, Xena - Principessa guerriera e Baywatch. Il film si ispira a cult come Faster, Pussycat! Kill! Kill! del 1965, la serie televisiva Charlie's Angels e Kill Bill.

Nel film, tra gli altri attori, vi sono anche comparse di Kevin Sorbo e Michael Hurst, noti per aver interpretato rispettivamente Hercules e Iolao in Hercules, e Lucy Lawless e Renée O'Connor, interpreti di Xena e Olympia in Xena - Principessa guerriera.

L'edizione italiana del film è uscita il 22 luglio 2011.





Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 23.00 su Italia 7 Gold.

oppure il link allo streaming (ITA) = https://cineblog01.love/cb01-streaming/3457-bitch-slap-le-superdotate-cb01.html

Buona visione

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La legge del desiderio

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La legge del desiderio è un film del 1987 (SPA) di genere Mistero/Commedia/Romance/Thriller/Drammatico, diretto da Pedro Almodóvar, con Antonio Banderas, Carmen Maura, Eusebio Poncela, Miguel Molina, Manuela Velasco, Bibiana Fernández. Durata 105 minuti. Titolo originale: La Ley del Deseo.



Trama


Pablo, un famoso regista, è innamorato di Juan, anche se quest'ultimo non sembra ricambiare i suoi sentimenti. Sua sorella Tina, che a volte recita nei suoi film, si occupa come una madre di Ada, una bambina di 10 anni figlia di una fotomodella sempre in giro per il mondo. Un giorno Juan lascia Madrid e si trasferisce in Andalusia, in un piccolo paese sul mare. Pablo conosce Antonio, che ha con lui il suo primo rapporto omosessuale; dopo qualche tempo però l'atteggiamento di Antonio diventa troppo possessivo. Pablo allora decide di liberarsene dicendogli che ha intenzione di andare a trovare Juan. Antonio però lo anticipa ed una notte uccide Juan gettandolo da una scogliera. Al suo arrivo Pablo trova Juan nella camera mortuaria e la polizia sospetta che il colpevole sia proprio lui. Durante il viaggio di ritorno ha un incidente stradale in seguito al quale subisce una perdita di memoria. È a questo punto che veniamo a sapere che Tina in realtà è il fratello di Pablo, che ha avuto una relazione incestuosa con il padre comune, che ha cambiato sesso in Marocco per amore suo, ma poi è stato abbandonato. Tina intanto conosce un ragazzo con il quale instaura una relazione: questo ragazzo però è proprio Antonio. A Pablo torna la memoria e telefona alla sorella per metterla in guardia, ma Antonio s'insospettisce e sequestra Tina ed Ada. Quando arriva la polizia, che nel frattempo era giunta a sospettare anche su di lui, Antonio chiede che Pablo passi un'ora da solo con lui: Pablo accetta e, dopo un rapporto sessuale, Antonio si suicida.



Critica

Gli amori di un regista omosessuale, diviso tra due ragazzi (uno poi ucciderà l'altro), e quelli di sua sorella, attrice procace che un tempo era suo fratello, transessuale immerso nella memoria dell'amore incestuoso per il padre col quale era scappata di casa e per il quale aveva cambiato sesso. Il film che impose in Italia Almodóvar, poligrafo eccentrico di origine contadina, ex hippy, teatrante, cineasta alternativo della trasgressione: un cocktail di romanticismo e buffoneria, surrealismo e grottesco, melodramma e farsa. Il trionfo del cattivo gusto, ma volutamente portato all'estremo e condito con umor nero di inconfondibile segno ispanico. Può affascinare o irritare, certamente diverte. (Il Morandini ⭐⭐⭐)



Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 00.35 su Cielo TV (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://www.cb01.help/la-legge-del-desiderio/

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Ragazza tutta nuda assassinata nel parco

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Ragazza tutta nuda assassinata nel parco è un film del 1972 (IT, ES) di genere Mistero/Horror/Guerra/Thriller/Crime, diretto da Alfonso Brescia, con Robert Hoffmann, Irina Demick, Pilar Velázquez, Howard Ross, Patrizia Adiutori, Adolfo Celi. Durata 108 minuti.



Trama

Il ricco imprenditore Johannes Wanterburger viene assassinato al Luna Park di Madrid. Il suo corpo viene rinvenuto all'uscita del tunnel dell'orrore: l'assassino ha colpito durante il viaggio dentro il tunnel. La polizia non sa spiegarsi il motivo per cui un facoltoso settantenne sia entrato da solo nel tunnel del luna park, pagando regolarmente il biglietto.

Pochi giorni dopo l'omicidio si scopre che il ricco imprenditore era assicurato sulla vita per una cifra da capogiro. Christopher Buyer, impiegato presso la filiale della compagnia di assicurazioni coinvolta, viene inviato sul posto per svolgere indagini. Se si trattasse di suicidio, l'assicurazione infatti non dovrebbe pagare nulla.

Christopher giunge a Madrid e conosce Catherine, la bella figlia di Wanterburger; fra i due nasce subito una relazione. I due decidono di scoprire insieme la verità sul caso. Quasi tutti i giorni pranzano da Ursi, proprietaria di un ristorante vicino al luna park. Ben presto Christopher scopre che Catherine è gravemente malata di cuore ma, nonostante ciò, decide di proseguire la relazione. La ragazza introduce Christopher nella grande villa del padre dove, oltre a lei, vivono la madre Magda e la sorella Barbara. Nella villa lavorano Günther, lo stalliere, e Silvia, la governante.

Dopo pochi giorni Barbara viene rinvenuta morta, completamente nuda, nel giardino di casa. Qualche giorno dopo Silvia viene sgozzata da Günther, apparentemente senza motivo. La polizia scopre però che Günther, geloso, aveva ucciso anche Barbara, con cui aveva da tempo una relazione segreta. Silvia, venuta a conoscenza della cosa, era stata eliminata dall'assassino. Il caso sembra chiuso quando la polizia attribuisce a Günther la responsabilità dell'omicidio del signor Wanterburger, sostenendo che lo stalliere avrebbe ucciso l'imprenditore che, probabilmente, ostacolava la sua relazione con la figlia Barbara. Ma anche dopo la chiusura delle indagini Magda e Catherine continuano a ricevere telefonate minacciose ad opera di uno sconosciuto.

Una notte il signor Wanterburger riappare incredibilmente in casa sua: la moglie Magda, nel tentativo di fuggire, colta da tremendo spavendo, frana dalla terrazza perdendo la vita. Qualche giorno dopo l'uomo appare anche a Catherine, nel suo appartamento del centro di Madrid. La ragazza, malata di cuore, muore alla visione del padre che credeva defunto. Solo a questo punto si scopre l'arcano: Christopher, abilmente travestito e truccato, aveva finto di essere il facoltoso miliardario, spingendo alla morte Magda e causando un arresto cardiaco a Catherine, poiché l'uomo è in realtà figlio di Wanterburger e intendeva rovinare il padre ed incassarne gli averi. Il vecchio Wanterburger, invece, era stato ucciso da Ursi, la tenutaria della locanda presso il luna park. Ursi, che altri non era che la moglie di Mark, aveva agito con la complicità di questi ma, vedendosi liquidata con pochi spiccioli, ucciderá il marito con un colpo di pistola dentro al tunnel del luna park. Sorpresa dai poliziotti Ursi si darà alla fuga, perendo investita dal treno delle montagne russe.





Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 21.10 su Cine 34. (canale 34 del digitale terrestre).

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Una vergine in famiglia

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Una vergine in famiglia è un film del 1975 (ITA) di genere Commedia/Drammatico, diretto da Luca Delli Azzeri (alias Mario Siciliano), con Franca Gonella, Gianni Dei, Femi Benussi, Giorgio Ardisson, Mario Colli, Carla Calò. Durata 92 minuti.



Trama

Una ragazza, proveniente da una rispettabile famiglia borghese, si è mantenuta vergine, ma quando scopre l'ipocrisia dei parenti si scatena.

Il filone che contrappone la morale borghese di facciata alla solare libertà di comportamento sessuale trova un ulteriore grossolano esemplare in questo film dove le più smaccate dichiarazioni di onestà di una famiglia nascondono tresche e libertinaggio. Padre, madre e figlio ne sono tutti invischiati. Soltanto la figlia, Anna, sembra esserne fuori. "Studia e conservati vergine" è la raccomandazione che il padre, tartufo incallito, le ripete. Ma quando la ragazza scopre il padre con la propria segretaria, inizia per lei, più che un dramma, una confusa ricerca morbosa. Approcci, rifiuti, fughe, esperienze avventurose fino a che, quasi per romperla con una situazione equivoca, chiede ad un occasionale accompagnatore di privarla della verginità, come di un fardello ingombrante. Rifiuta poi altezzosamente le nozze con un giovane amico, che il padre vorrebbe imporle per "il buon nome della famiglia" e fugge con il padre dell'amico, verso un libero domani.


Critica

Luca Delli Azzeri, autore di soggetto e sceneggiatura, nonchè regista: chi era costui? Trattasi di Mario Siciliano, disastroso mestierante di serie Z, attivo fra gli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta e capace di licenziare 22 pellicole in quindici anni circa. Naturalmente, come si sarà intuito, la qualità era il suo punto forte: la qualità mancante, si capisce; se la maggior parte dei suoi parti artistici sono commediole erotiche o addirittura pornografiche (verso fine carriera), questo Una vergine in famiglia non fa assolutamente eccezione alla regola e si propone anzi come l'ennesimo rimaneggiamento dei tipici luoghi comuni della commedia scollacciata provinciale nostrana. Una trama a dir poco blanda e un cast modesto, tutto sommato neppure pessimo, sono gli ingredienti con cui Delli Azzeri / Siciliano cucina la sua insipida pietanza (che, a dire il vero, manca pure di peperoncino, nonostante i presupposti della storia); fra gli attori vale la pena di segnalare Giorgio Ardisson, Gianni Dei, Femi Benussi, Enzo Andronico, Carla Calò e la protagonista Franca Gonella. Il regista tornerà qualche mese più tardi con La campagnola bella (1976), dal cast in gran parte identico: non è difficile ipotizzare che le due pellicole siano state girate senza soluzione di continuità, o addirittura in contemporanea, usanza tipica dei prodotti al superrisparmio. 2/10.




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 00.48 su Cine 34. (canale 34 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) =

Buona visione

(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti sarà fatto)
 

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OP
w la foca

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Supervixens

🍿

Supervixens è un film del 1975 (USA) di genere Commedia, diretto da Russ Meyer, con Charles Pitts, Charles Napier, Shari Eubank, Uschi Digard, Henry Rowland, Christy Hartburg. Durata 105 minuti.

In Italia la pellicola è stata vietata ai minori di 18 anni.



Trama

Clint è un benzinaio, fidanzato con SuperAngelica, donna gelosa e possessiva, che lo tormenta tutto il giorno. Dopo una lite particolarmente violenta (lei l'assale con un'ascia, e gli rovina il furgone), un vicino di casa chiama la polizia.SuperAngelica butta fuori di casa Clint, e Harry, il poliziotto giunto sul posto, ne approfitta per portarsela a letto. Ma si dimostra impotente, e subisce le critiche di SuperAngelica, che inizia a sbeffeggiarlo. In preda a un attacco di rabbia cieca Harry insegue SuperAngelica nel bagno, la scaraventa nella vasca piena d'acqua e la tramortisce a calci. Ma SuperAngelica riemerge dalla vasca, allora Harry getta nella vasca una radio, provocando un cortocircuito e un rogo, uccidendola definitivamente.Intanto Clint si rifugia in un bar, dove la cameriera SuperHaji cerca di sedurlo ma viene respinta. Clint è accusato del delitto di SuperAngelica e cerca aiuto in SuperHaji, ma lei si vendica e non lo scagiona.Clint così è costretto a fuggire. Inizia per lui un viaggio durante il quale incontrerà superdonne pettorute e formose che cercheranno di sedurlo, mentre lui finisce sempre nei guai con mariti e padri vendicativi, finendo per essere picchiato, insultato e derubato.Dopo tante avventure Clint sembra trovare la donna della sua vita, SuperVixens, una ragazza formosa, simpatica e gentile, che lavora in una stazione di servizio. SuperVixens è identica alla defunta SuperAngelica. Torna anche il poliziotto Harry, che si ferma a far benzina e riconosce Clint. Cerca anche di sedurre SuperVixens, ma senza riuscirci.In un attacco violento di gelosia Harry mette in atto un diabolico piano: allontana Clint con l'inganno, rapisce SuperVixens e la porta nel deserto, dove cerca di ucciderla legandola e infilandole un candelotto di dinamite tra le gambe.Clint arriva sul posto, ma Harry l'allontana a colpi di dinamite, a colpi di pistola e infine con una coltellata nella gamba. Clint però riesce a raggiungere l'amata e soffia sul candelotto di dinamite acceso, ma Harry lo stende e lo lega insieme a SuperVixen, in una grottesca posa che simula un amplesso. Per completare l'opera Harry infila nel sedere di Clint un candelotto di dinamite acceso.Ma il candelotto si spegne miracolosamente, e Harry salta per aria con il resto della dinamite, proprio come un cartoon difatti un secondo prima dell'esplosione in sottofondo si sente beep-beep, il verso di Road Runner.Nel finale del film SuperAngelica, completamente nuda, balla su una roccia, e dice: «È tutto finito, ecco, tranne ...».


Produzione

Supervixens fu la prima sceneggiatura scritta interamente da Russ Meyer, senza la collaborazione di altri autori.
Il budget della pellicola ammontava ufficialmente a 400.000 dollari, ma in realtà i costi furono gonfiati (il vero budget si aggirava attorno ai 90.000 $), con lo scopo d'ottenere maggiore credibilità verso quel pubblico e quella critica che non aveva rispetto per i film a basso costo.

Gli esterni del film furono girati in Arizona, gli interni a Hollywood.
Sul set del film, per la prima volta Meyer infranse le proprie ferree regole riguardo al non fare sesso durante le riprese.

Nel film tornano tutti gli attori preferiti da Meyer: Charles Napier, Uschi Digard, Henry Rowland, Stuart Lancaster, Haji e Rufus Owens.
Nella scena in cui Uschi Digard "stupra" Clint nel fienile parla in tedesco. Anche tale elemento ricorrerà d'ora in poi nei film di Russ Meyer.

«Too much... for one movie!» («Troppo... per un solo film!») è lo slogan presente sul manifesto originale utilizzato per pubblicizzare la pellicola all'epoca della sua diffusione nelle sale cinematografiche statunitensi.

La prima versione italiana di Supervixens presentava un doppiaggio farsesco. Chi vide il film all'epoca lo ricorda come parecchio demenziale, ma questo doppiaggio è oggi perduto. Successivamente uscì da noi in vHS con un ridoppiaggio - poi mantenuto anche nelle recenti versioni in dvd - eseguito a Milano presso lo Studio P.V., con il noto attore e doppiatore Silverio Pisu che dà la voce non solo a Charles Napier ma anche a diversi altri personaggi.




Critica

Supervixens è considerato la summa di tutti i film di Russ Meyer. Il film è stato definito «un luna park scatenato, dove situazioni comiche e surreali s'intrecciano a momenti di violenza smisurata, per trasformarsi ancora in dileggio, irrisione e umorismo irrefrenabile e beffardo».
Alla sua uscita la critica cinematografica statunitense si divise: qualcuno definì il film «la più appassionata rappresentazione della guerra tra i sessi mai filmata», qualcun altro «un film per uomini che odiano le donne, e si amano tra loro».

Il film ha ottenuto il 100% delle critiche professionali positive sul portale di cinema Rotten Tomatoes (dato basato su 5 recensioni, con un valore medio di 7 su 10 punti). e il 65% dei giudizi positivi del pubblico (dato basato su 2 849 voti, con un valore medio di 3,6 su 5 punti).




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 23.30 su Cielo TV (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) = https://www.sitostreaming.cc/titles/4590

Più indietro trovate Vixen!

Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti sarà fatto)
 

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Spiando Marina

🍿

Spiando Marina è un film del 1992 (ITA) di genere Thriller, diretto da Sergio Martino, con Debora Caprioglio, Steve Bond, Sharon Twomey, Leonardo Treviglio, Pedro Loeb, Raffaella Offidani. Durata 110 minuti.



Trama

Mark Derrick, ex poliziotto corrotto di Miami e ora sicario prezzolato, vola a Buenos Aires per eliminare Hank, un pericoloso e potente boss mafioso locale, mandante dello sterminio di sua moglie e di suo figlio. Sotto il falso nome di Martinez, trova pronto un appartamento fornito di armi, di abiti e di un telefax per mezzo del quale riceverà gli ordini. Subito, però, dall'appartamento a fianco gli giungono i lamenti di una donna, durante quelli che sono chiaramente rapporti erotici sadici, e incuriosito, egli comincia a spiare dal balcone nella stanza vicina, dove vede l'autrice di quei gemiti.

La vicina d'appartamento è Marina Valdez, una ragazza ricca, sensuale e procace; essa è anche la donna del boss. Più tardi la suddetta viene proprio in casa di Mark per riprendere un innocuo serpente con cui gioca. Così i due fanno conoscenza e tra loro si instaura una relazione basata sulla passione, unita alla reciproca sete di sangue: Marina lo seduce per alimentare il suo desiderio di vendetta verso il proprio uomo, e Mark ne approfitta per rendere la sua rappresaglia più stimolante e appagante.

Marina e Mark saranno coinvolti in un'intricata parabola di doppi giochi che culmina in un colpo di scena finale.


Produzione

È di produzione italo-americana. Gli interpreti principali sono Debora Caprioglio e Steve Bond.

Spiando Marina venne proiettato per la prima volta nelle sale italiane il 21 maggio 1992. Le riprese del film si sono svolte in Argentina, a Buenos Aires. Per Debora Caprioglio recitare nelle scene di sesso e di nudo non fu un problema: l'attrice aveva già girato il film Paprika, pellicola a sfondo erotico di Tinto Brass.




Critica

Arriva a Buenos Aires ex poliziotto della Narcotici di Miami per eliminare boss mafioso. Ha una vicina che passa serate di fuoco. Prima la spia, poi favorisce anche lui. Gli aspetti polizieschi sono completamente annientati dalle scene erotiche con una D. Caprioglio incapace di essere sexy. G. Raminto è uno pseudonimo di Sergio Martino, prolifico tutto fare della regia, attivo dal 1969. (Il Morandini ⭐)

La Caprioglio era pur sempre una bellissima donna, si lascia vedere.


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda alle ore 21.20 su Cielo TV (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) =


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Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

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