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axel911
Guest
Quarto giorno - Pomeriggio
Andiamo a pranzare nel paesino principale dell'isola. Il mio atteggiamento nei confronti di zia è molto più freddo, mi sento preso in giro Lei sta giocando con me e detta le regole. Ma, mi sono stufato.
Dopo pranzo zia ritorna a acquistare costumi, poi andiamo nuovamente sulla spiaggia. Io le faccio da autista e sono comandato come un servitore.
In spiaggia mi dà il nuovo costume che ha preso per me: "Guarda che bello questo. Vedrai come ti dona. Così potrai prendere il sole e abbronzarti anche i glutei senza dover spostare il costume".
E' uno slip a tanga. Lo prendo e senza parlare mi metto di schiena, tolgo il costume e metto quello nuovo a tanga.
Lei mi guarda e appena mi giro alza il pollice della mano destra e dice :"Perfetto". Nel frattempo è già in topless e si sta spalmando la crema e subito riprende: "Mi metti in po' di crema sulla schiena".
Faccio fatica a trattenermi, vorrei insultarla, ma resisto e le dico"Sei sicura che vuoi che ti spalmi la crema? Non vorrei mancarti di rispetto"
"Se te lo chiedo è perche ritengo che tu possa spalmarla senza mancarmi di rispetto"
Comincio dalle spalle, ma oltre a spalmare la crema comincio un bel massaggio, come ho imparato a fare ad un corso qualche tempo fare. I massaggi rilassano, rasserenano l'animo e secondo alcuni donano una visione più positiva della vita.
Nel corso ho imparato ad individuare con le dita i centri di tensione che riesco a distendere con la pressione della mano provocando però un po' di dolore, all'inizio forte ma che velocemente scompare donando un senso di rilassatezza.
Devo dire che zia è molto contratta e al primo affondo si irrigidisce tutta e cerca di sottrarsi alle mie manipolazioni dicendo: "Mi fai male. Cosa stai facendo"
"Ferma zia, hai la schiena tutta contratta".
Lentamente riesco a rilassare le spalle. Ora passo alle braccia. Credo che zia cominci a risentire dell'effetto del massaggio perché ora si lascia manipolare senza opporsi e sento che la sua muscolatura è più rilassata.
Ora passo alle gambe, prima i piedi poi le caviglie poi risalgo verso le cosce spingendomi fino ai glutei molto tonici come avevo immaginato guardandoli. Sul più bello che zia si sta godendo il massaggio, le tiro un grosso schiaffo sul culo e le dico "Ho finito"
Lei salta quasi sul lettino, un po' per il dolore causato dallo schiaffo, ma soprattutto perchè l'ho colta impreparata.
Poi mi giro incurante di quello che sta dicendo, e vado verso il mare. Sulla spiaggia non c'è nessuno. Arrivato all'acqua, mi tolgo il costume e mi tuffo nudo. Quando rispunto con la testa vedo lei che sta fissando da questa parte.
Nuotando rifletto. Non voglio complicazioni, meglio mollare zia e andare alla ricerca di qualche altra preda.
Esco dall'acqua prendo il costume lo risciacquo e lo indosso, con estrema lentezza lasciando che zia possa osservare il mio cazzo a riposo. Ogni tanto alzo lo sguardo verso di lei e penso"Guarda zia cosa ti perdi!"
Tornati in albergo le comunico che non mi aspetti per cena perchè ho deciso che tornerò nel paese a fare serata.
A zia non piace essere "mollata" e stizzita mi dice:"Non vorrai lasciarmi qui da sola!. No mio caro nipotino. Vengo con te."
"Ok zia, non ti arrabbiare. Se vuoi venire fai pure, ma guarda che avrò poco tempo da dedicarti"
"Ho capito, non sono nata ieri vai a caccia di qualche ragazza. Se mi porti ti prometto che me ne starò in disparte come se non ti conoscessi".
Camicia e pantalone corto per me. Zia invece indossa per la sera un vestito bianco che risalta l'abbronzatura molto corto e sfiancato sostenuto da due sottili spalline. Non molto comodo per un viaggio in motorino, infatti per salire è costretta ad alzare il vestito mostrando tutte le cosce fino al culo. Uno spettacolo che sottolineo con un fischio. Il viaggio questa sera è ancora più eccitante. Oltre ai capezzoli che spingono contro la mia schiena, le sue cosce premono contro i miei glutei e spuntano alla mia vista di lato. Sono inebriato dal profumo che emana la sua pelle. Questa sera devo trovare una donna disponibile!
Entriamo nel locale più di tendenza. E' presto e la sala è abbastanza vuota. Ci dirigiamo in direzioni diverse. Mentre faccio un giro di perlustrazione, noto che zia è seduta vicino al bar e un uomo di mezza età l'ha già adocchiata e la sta già intrattenendo con le sue chiacchiere. Appena vedo queste scena vengo assalito dalla gelosia vorrei trovare il modo di allontanarlo da zia. E' quattro giorni che spero di possederla e adesso arriva questo che nel giro di poco la corteggia e la fa sua. Cerco di calmarmi e mi lancio in pista a ballare. Velocemente il locale si riempie e mentre cerco con sorrisi di fare nuove conoscenze, mi arriva un sms: "Ti preso Simone aiutami. C'è uno che non mi molla più. Sono al bar. Vieni a soccorrermi. Gli ho detto che sto aspettando il mio fidanzato, quindi quando arrivi non chiamarmi zia, fingiti il mio fidanzato".
E' il mio momento. Faccio il giro del locale e mi fiondo da lei salutandola: "Ciao Emma, scusami per il ritardo" Mentre parlo le metto una mano sulla spalla e con la testa mi avvicino alla sua faccia e le do un bacio prolungato sulla bocca. Senza lasciarle il tempo di reagire le dico: "Andiamo a ballare" e prendendola per un braccio la faccio mettere in piedi e la porto con me mettendole una mano attorno alla vita. Mano che lentamente si abbassa fino ad arrivare a massaggiarle un gluteo. La guardo sorrido e le dico:"Sono stato abbastanza convincente come fidanzato?". Lei sorride e si lascia trasportare fino in pista cambiando discorso: "Hai visto la faccia del mio corteggiatore? Quando sei arrivato si è mummificato. Cominciamo a ballare, zia è felice come una ragazzina. Il locale è sempre più pieno e siamo costretti a ballare praticamente vicinissimi. Io in qualità di "fidanzato" non mi sottraggo ai contatti anche prolungati e anzi ne approfitto per strusciare il mio bacino sul suo corpo. Vedo che lei non lancia segnali per farmi stare sulla difensiva e io continuo tra piroette, abbracci e classici movimenti dei balli latino americani.
C'è un caldo terribile e una calca esagerata. Il locale è sicuramente sovraffollato. Ormai stanchi decidiamo di uscire. Ma la calca rende difficile anche questa azione. Zia è davanti e io dietro. Ad un certo punto la pressione della gente fa fare un passo indietro a zia che si trova spiaccicata contro il mio corpo. L'asta in erezione del mio pene preme proprio fra i suoi glutei. Zia questa volta non può far finta di niente, si accorge, si volta un attimo ma è preoccupata dalla calca e dice solamente:"Non riesco ad uscire". Anche se con un po' di dispiacere la prendo dai fianchi e a forza la spingo appoggiandomi sempre di più, creando lo spazio che ci permette di ruotare, in modo da poterla superare e mettermi davanti. Lei si attacca con una mano ai miei pantaloni e con l'altra mi abbraccia, mentre io con grandi spintoni mi faccio largo fino ad uscire. Siamo entrambi sudatissimi e prima di risalire sul motorino ci fermiamo a riposare.
E' lei ad iniziare a parlare: "Per fortuna ci sei tu. Ho temuto di essere travolta dalla folla. Spero di non aver interrotto niente di importante prima quando ti ho mandato il messaggio. Scusami ma quel corteggiatore non mi mollava più"
Io approfitto della situazione e mento spudoratamente: "Invece zia il messaggio è arrivato nel momento meno opportuno. Ho dovuto molare la preda con cui stavo cominciando a divertirmi"
"Scusami Simone ero proprio in difficoltà. Grazie ancora. Scusami". Mentre lo dice si avvicina e mi abbraccia posando il capo sulla mia spalla"
Io rilancio: "Va beh ormai è fatta. Ora oltre cha autista sono anche guardia del corpo. Mi dovrai pagare per questo servizio. Credo che non ci rimanga che tornare in hotel, dove anche questa sera sarò costretto a farmi una bella doccia FREDDA".
Zia abbassa la testa non ribatte. Credo si senta un po' in colpa per avermi fatto andare in bianco.
Arriviamo al motorino. Io salgo, lei con la scusa di nascondersi, si mette davanti al motorino, dove posso vederla chiaramente, si alza la gonna fino in vita mostrando il pube coperto da un minuscolo slip di pizzo bianco di cotone leggero e poi sale. Io parto come ho visto fare su alcuni film ai cavalieri del far-west. Con una mano accelero e con l'altra vado a dare una dolce sberla, quasi una carezza prolungata al gluteo di zia, ritirando lentamente la mano fino ad accarezzare l'intera coscia fino al ginocchio e dicendo "Partenza!".
Arrivati in camera zia si comporta da vera moglie accusando, mal di testa, male ai piedi, stanchezza. Io con grande indifferenza e altrettanta eccitazione mi denudo e mi catapulto in bagno, pensando "Anche questa sera in .... solitaria ...non so fino a quando riuscirò a portarti rispetto!".
Bellissimi stupendi racconti... sei bravissimo e riesci sempre a farmi venire il cazzo duro